“Hurt” è una canzone troppo rischiosa da reinterpretare

L’amico Luca Miele ha scritto a quattro mani con Max Granieri il libro “Il vangelo secondo il rock” all’interno del quale parla in modo esteso della versione di “Hurt” dei NIN cantata da Johnny Cash. Quando l’ho sentito per fargli i complimenti per quanto scritto mi ha suggerito: “…perché non la suoni in uno dei video acustici che metti ogni settimana su FB? Potresti farla!”

“Meglio evitare… – gli ho risposto – è una canzone troppo rischiosa…”

Alcune canzoni sono lì ferme. Ti guardano da troppo in alto perché chiunque possa pensare di provare a reinterpretarle. Perché “quella” versione è la versione definitiva: cantata nel modo giusto, al momento giusto, dalla persona giusta.

Ma poi, pur essendo certo che non ci sia bisogno di nessuno che ricanti questa canzone dopo Cash, ho riletto le pagine in cui ne parla ed ho deciso di provare a farla mia.

Chiedo scusa, quindi, a chiunque possa pensare che con la mia interpretazione voglia andare oltre al solo rendere omaggio ad un pezzo, ad una voce straordinaria ed a quanto scritto da Luca.

Il resto potete leggerlo sul libro di Luca e Max.

Francesco D’Acri
via Facebook

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